Simone Divincenzo (University of Genoa)

(English Translation at foot of page)

Introduzione

Attila Total War è un videogame che vide la luce il 17 Gennaio 2015. Il gioco è  ambientato durante l’inverno della romanità[1], con usurpazioni e barbari ai confini che, premono per oltrepassare il limes imperiale. Arrivare ad una nuova primavera dell’impero è impossibile, senza usare accuratamente l’apparato militare presente nel gioco e, far cooperare i due imperi; ma essi rispecchiano la realtà[2]?

Esercito

Gli eserciti romani di inizio gioco sono estremamente malridotti, composti da un miscuglio di limitanei e coorti, e con la sola eccezione di un’armata in Gallia, di foederati. Assenti sono gli eserciti palatini alle dirette dipendenze degli imperatori e la cavalleria romana[3]. Il tutto si traduce in: debolezza militare dell’impero ed alta probabilità di sconfitta ,in caso di battaglie con eserciti avversari.

Unità

Le unità non rispecchiano un’analisi storiografica dell’esercito romano tardo-antico bensì, una semplice lettura e selezione di alcuni nomi nella notitia dignitatum, unite ad un meccanismo di evoluzione nell’esercito, anch’esso non analizzato tatticamente:

 I limitanei si evolveranno in auxilia palatina, mentre i palatini in Protectores Domestici, Armigeri Defensores e, infine in comunissimi Palatina d’élite imponendo, un meccanismo d’evoluzione a reparti che coesistevano nello stesso periodo. Per la parte orientale dell’impero, saranno presenti reparti detti tagmata, con ben 800 anni di anticipo rispetto alla loro comparsa nel panorama militare. Le statistiche dell’esercito romano sono estremamente passive, fatte per subire l’offensiva nemica, solo alcune unità  in late game, saranno più “attive” sui campi di battaglia.

Cooperazione

Nella realtà storica, i due imperi collaborarono strettamente contro i nemici esterni. Nella realtà del gioco, nella migliore delle ipotesi, i due imperi rimarranno alleati solo formalmente ma, senza intervenire direttamente l’uno a sostegno dell’altro, nella peggiore si tradiranno alla prima occasione, proseguendo una campagna autonoma dall’altra pars. E’ assente una meccanica di riunificazione imperiale; dal 395 d.C. fino alla fine i due imperi avranno come nome “ impero romano d’oriente” e “impero romano d’occidente”, anche in caso di scomparsa di una delle due parti.

La mappa dei rapporti diplomatici dell’impero romano d’occidente dopo due turni di campagna. Si segnala l’assenza di rapporti con quello d’oriente.

Conclusioni

Attila Total War presenta i romani come succubi delle orde barbariche che si presentano ai confini,  per via del malridotto  esercito tardo-antico, e non potendo contare su nessun altro aiuto esterno se non sé stessi, tipico di un gioco che presenta la campagna dei due imperi come una campagna di sopravvivenza ma, non accurata storicamente:

  • Gli eserciti romani ,mantennero fino all’ultimo la nomea di efficienza che li aveva contraddistinti durante la repubblica e l’impero[4], semplicemente avevano troppi nemici a cui far fronte, usurpatori compresi.
  • le unità romane non erano passive; gli eserciti imperiali svolgevano raid  all’interno dei regni barbarici confinanti sul limes, per prevenire coalizioni di barbari che, minacciassero i confini.
  • la cooperazione era elevatissima tra i due imperi[5]; i due imperatori non lesinavano di inviarsi aiuto in caso di pericolo, per l’integrità dell’impero.

La percezione dell’efficienza degli eserciti romani è altamente viziata già dalle opere degli stessi autori tardo-antichi[6], i quali da buoni nostalgici non perdevano occasione di piangere la gloria dei tempi andati, e in seguito dalla vulgata contemporanea, che parla di decadenza dell’esercito come conseguenza dell’assenza della componente italica in esso, ignorando che la romanità è un fattore culturale, non genetico.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!


[1] La data d’inizio del gioco è il 395 d.C.

[2]Per una conoscenza base dell’organigramma militare del tardo Impero ved.B.Di Dario, La ‘Notitia Dignitatum’. Immagini e simboli del Tardo Impero Romano, 2006, Padova.

[3] Verranno reclutati solo costruendo caserme apposite.

[4] Come nella battaglia di Argentorarum, dove il comportamento dei Primani testimonia l’efficienza dell’esercito tardo antico romano, Ammiano Marcellino , Rerum gesta rum, XVI.12.49

 [6] Ammiano Marcellino, Rerum gestarum,XXXI


English Translation:

Conflict and Cooperation in the Western and Eastern Roman Empires in Total War: Attila

Introduction

Total War: Attila was launched on January 17, 2015. The game is set during the winter of the Roman Empire,[1] with usurpations and barbarians at the borders pressing to cross the imperial limes. It is impossible to arrive at a new spring of the empire without carefully using the military force present in the game and making the two empires cooperate; but do they reflect the reality?[2]

Army

The Roman armies at the beginning of the game are extremely battered, composed of a mixture of limitanei , coorti and, with the sole exception of an army in Gaul, foederati. There aren’t Palatine armies under the direct leadership of the emperors and with access to Roman cavalry. This means that in military terms the empire is weak and has a high probability of defeat in the case of battles with opposing armies.

Unity

The units do not reflect a historiographical analysis of the late Roman army, but a simple reading and selection of some names in the Notitia dignitatum. This is combined with a mechanical evolution of the army, which is also not analyzed tactically.

In the game, the limitanei evolve into auxilia palatina, then into Protectores Domestici, Armigeri Defensores and, finally, in to the Élite Palatina. This imposes a mechanism of evolution in units that coexisted in the same period. The ahistorical appearance is more pronounced in the eastern part of the empire, where the tagmata appear, well over 800 years ahead of their appearance in the military landscape of the real world. The Roman army’s stats are extremely passive, made to suffer the enemy offensive, only some units in late game will be more “active” on the battlefields.

Cooperation

In historical reality, the two empires collaborated closely against external enemies. In the game though, at best, the two empires will remain allies only formally, but without intervening directly the one to support the other. At worst they will betray the alliance at the first opportunity, pursuing individual goals and campaigns from each other. There is also no mechanism of imperial reunification; from 395 A.D. until the end of the game, the two empires will be known as “Roman empire of the East” and “Roman empire of the West”, even in the case of the disappearance of one of the two parties.

Final remarks

Total War: Attila presents the Romans as succumbing to the barbarian hordes that appear on their borders, due to the ill-fated late Ancient army, and not being able to count on any outside help but themselves. The game typically presents the campaigns of the two empires as independent campaigns of survival which are not historically accurate. Most notably, in reality:

–            The Roman armies kept the reputation of efficiency that they had during the republic and the empire to the last,[3] they simply had too many enemies to face, including usurpers.

–            Roman units were not passive; imperial armies raided the barbarian kingdoms bordering the limes to prevent coalitions of barbarians threatening these borders.

–            The cooperation between the two empires was very high; the two emperors did not hesitate to send each other help in case of danger, for the integrity of the empire.

The perception of the efficiency of the Roman armies originates in the works of the late-ancient authors,[4] who did not miss the opportunity to nostalgically mourn the glory of the past times, and later by the contemporary vulgata, which speaks of the decadence of the army as a consequence of the absence of its earlier Italic component, ignoring that Romanitas is a cultural, not genetic factor.

Thanks for your attention!


[1] The game’s start date is 395 AD.

[2]For a basic knowledge of the military organization of the late Empire see .B.Di Dario, La ‘Notitia Dignitatum’. Immagini e simboli del Tardo Impero Romano, 2006, Padova.

[3] The behavior of the Primani ,in the battle of Argentorarum, testifies the efficiency of the late Roman army, Ammiano Marcellino , Rerum gesta rum, XVI.12.49

[4] Ammiano Marcellino, Rerum gestarum,XXXI

9 thought on “Conflitto e Cooperazione negli Imperi Romani, Occidentale e Orientale, in Total War: Attila”
  1. Thank you Simone for delivering this paper! Divergences between what historiography tells us about certain polities and/or time periods, on one side, and games’ reconstructions of those same polities and periods, on the other, are quite common, of course, but I wonder: what do you think may be the reason why Attila opted for this representation of the two Late antique empires and their armies? Could it be related to the complexity it would require (for the developers; but perhaps also for the players to fully understand) to represent the nuances of Imperial political and military contexts of the time?

  2. A sottolineare ancora di più quello che esprimi nell’articolo aggiungerei che spesso la tattica migliore da utilizzare per sopravvivere con l’Impero Romano d’Occidente ai livelli di difficoltà più alta è quella di abbandonare determinate zone per rifugiarsi in aree più difendibili come l’Italia e Spagna. O ancora, ricercare un’unità religiosa il prima possibile per eliminare i pesanti debuff all’ordine pubblico che portano a rivolte difficili da contrastare.

    1. Oppure smantellare le chiese perché richiedono un abnorme quantitativo di mantenimento, recuperare soldi e dare un boost all’economia
      Il fulcro del mio contributo è sottolineare che attila sia un gioco fantastico su tanti aspetti, però hanno male inteso la reale debolezza romana di quel periodo

    2. Oppure smantellare tutte le chiese e così recuperare fondi, dato l’abnorme quantità di mantenimento che richiedono.
      Il fulcro è che hanno male inteso la reale debolezza dell’impero romano che non risiedeva davvero nell’esercito ma andava cercata in tante altre concause.
      Grazie del tuo commento

  3. Thank you for the question, I take an example case, namely the collaboration between the two empires:
    To represent such a complex thing would involve having to insert ,for example , a mechanism of internal diplomacy between the two empires and an additional mechanism of political influence, which you will have to have in the other empire, to facilitate requests for help, or why not, to take territories from the other side and put puppet emperors. Now being a player yourself, I imagine that this prospect of playing a game with this mechanic should electrify you, a priori the difficulties in game that would entail on your campaign.
    So why see the nuances as a difficulty, how much to see them as an opportunity to:
    the company to present a long-lasting product with many variables, which force you to replay the campaign.
    Historians have a huge training camp and try where to make the most of our knowledge and improve it
    The player, plunge even more into the reality of the game and push it, without any imposition but simply to have more fun, to study the perdiodo to fully understand it.

    1. Awesome! Thank you for your reply!

      And I totally agree with you when you say that difficulty is also an opportunity (for improvement, but also for deepening and enhancing knowledge)

  4. Something similar I experienced on war thunder, which to be competitive in the game pushed me to study tank engagement tactics, with satisfying results in my statistics

  5. Such an interesting article! My question is: do you think the unhistorical evolution of the Roman units in this games is due to a lack of historical knowledge of the Roman army or it is just a marketing or gameplay choice? Of course, the question csn be related to all the games in the same category.

    1. Hi, thanks for the question. I don’t think it’s a marketing choice, because only by analyzing the names of some departments, such as Primani or Iovianii, can we perceive a good commercial potential. I think it was a choice dictated both by lack of knowledge, and by the haste to find a way to make the Romans in crisis during the game.

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